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Una linea. Un rapido tratto di penna gettato sulla carta, il sottile filo di Arianna da stringere, la convinzione, degna di un folle Orlando o di un diligente Adso, a non lasciarsi inghiottire dal vortice del labirinto. Questa linea, dimessa e ostinata, è una prima indicazione di viaggio, ancora da percorrere. Parte integrante del progetto "Il Palcoscenico della legalità" e naturale evoluzione dell'opera-dibattito "Dieci storie proprio così", "Se dicessimo la verità" è un intreccio di narrazioni che - nel raccontare la lotta contro il potere criminale, la corruzione e il disincanto dei nostri tempi - tanto ci mostra di ciò che siamo diventati. Nata da un lavoro sul campo che ha coinvolto scuole di tutta Italia, la drammaturgia ha come perno le vicende di persone speciali che non "fanno rumore" ma che hanno il coraggio di rinnovare quotidianamente il loro impegno civile; a questi esempi positivi si alternano affondi sui comportamenti collusi attraverso l'individuazione di tipologie umane e sociali che scelgono di schierarsi dalla parte del malaffare. Se "dire la verità" è faticoso e complesso, allo stesso tempo è l'unico modo di rendere l'Italia un Paese migliore.